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Salsa di Regnano

In prossimità del borgo di Regnano, a breve distanza dei caseggiati, si incontra una vasta area ricoperta da una spessa coltre fangosa sulla quale, periodicamente, si innalzano coni argillosi che, in relazione alle mutevoli condizioni ambientali, possono anche raggiungere l’altezza di alcuni metri: sono queste le rinomate Salse di Regnano (o di Querciola), note da secoli per il loro caratteristico aspetto che le rende simili a piccoli vulcani.


Il fenomeno

Il fenomeno non è imparentato con il vulcanesimo igneo (tipico dei vulcani propriamente detti) ma deve la sua origine ad idrocarburi gassosi e liquidi (metano e petrolio) che sfuggendo dalle profondità intercettano alcune falde acquifere veicolando in superficie notevoli quantità di fango; quest’ultimo, giunto all’aria aperta, si consolida rapidamente, dando origine ai coni argillosi che contraddistinguono la Salsa. L’appellativo di “salsa”, deriva dal fatto che il fango è salato a causa della presenza di cloruro di sodio (sale da cucina).


Attività eruttiva


La Salsa di Regnano è talvolta caratterizzata da intensa attività eruttiva, con abbondanti risalite di fango che ingloba masse rocciose; è interessante la descrizione fatta da L. Spallanzani il 31 maggio 1796 relativa all’eruzione avvenuta qualche settimana prima:
“[…] oltre alla solita fanghiglia attorno alle bocche della salsa […] giacevano pietre di varia grossezza per attestazione dei Querzolesi lanciate in alto e ivi cadute nel più forte delle esplosioni. Le menome, avendo 15 libre all’incirca di peso, erano distanti 80 piedi dalle bocche; le mezzane, 54, e le massime34, e queste ultime non pesavano meno di libre 300[…]”.


Assetto vegetazionale 


È degno di nota l’assetto vegetazionale che caratterizza la zona della Salsa di Regnano, essendosi conservato un particolare corredo di specie vegetali erbacee tipico degli ambienti salini lutivomi delle salse emiliane. La Salsa di Regnano ha notevole importanza nell’ambito della storia delle scienze naturali italiane in quanto essa fu a lungo studiata dal grande scienziato settecentesco Lazzaro Spallanzani, che viene considerato il “padre” di questa disciplina. Le Salse sono distribuite lungo il margine appenninico emiliano che si affaccia sulla Pianura Padana: la loro presenza è documentata anche nel territorio parmense e modenese, ma le più importanti sono quelle di Regnano (RE) e di Nirano (MO).



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